L’allegra coccinella
GIOCHIAMO CON GLI ANIMALI L’ALLEGRA COCCINELLA Ciao bimbi e bimbe, finalmente è arrivata la Primavera! Cresce l’erba, nascono i fiori, e i giardini si popolano
Shhh, canta la mamma!
Indovinello:
“Che succede nella testolina di un bambino di cinque giorni se gli racconti la favola di Cappuccetto rosso?”
Uhm… che razza di indovinello è?
“Diciamo… Niente?”
“Bravo! Risposta esatta”.
“Il bambino piccolo “non se ne importa” niente di Cappuccetto rosso: dorme.
Anzi se insisti gli dai pure fastidio e si mette a piangere!”
—
“Che fai, mi prendi in giro?”
“No aspetta, rispondi adesso a quest’altra domanda”:
“E se la favola di Cappuccetto Rosso gliela racconta la sua mamma, con le inflessioni emotive della sua voce, che succede a cinque giorni?”
“Uhm… questa mi sembra un tranello…”
“Ok, te la dico io la risposta”:
“Se gliela racconta la sua mamma, con le inflessioni musicali della sua voce, il piccolo cervello si attiva come se la favola fosse interessantissima!”
—
Lo hanno dimostrato controllando l’attività elettrica cerebrale di venti neonati di cinque giorni con cui è stato fatto questo studio.
—
Uhau! Fantastico. Ma che significa?
Cappuccetto rosso ovviamente non c’entra.
Ma questo esperimento dimostra che la voce di mamma, quel suono musicale fatto di toni acuti e armoniosi, ha una via preferenziale nel cervello dei neonati!
Dall’orecchio parte una autostrada diretta, tutta per lei!
La voce melodiosa della mamma ha il potere magico di armonizzare connessioni tra neuroni per formare circuiti.
—
Per questo i bambini sono attratti dalla musica classica che ha toni ad alte frequenze (i violini), ma la ninna nanna della mamma, anche stonata, batte qualsiasi sinfonia di Mozart!
—
Nasciamo con una innata predisposizione alla musica.
La musica è armonia, ritmo, emozione.
Se riflettiamo tutta la nostra vita è accompagnata dal il ritmo del cuore, quello del respiro, quello dell’alternanza del sonno e della veglia, usiamo suoni per la più sofisticata comunicazione che esista al mondo e siamo circondati da suoni e ritmi.
Siamo predisposti alla musica e non è un caso che teatri e stadi si riempiano per dei concerti.
—
La scoperta più recente è che la musica e l’armonia, verso cui tutti i bambini sono naturalmente attratti, ha una azione modulatrice nella formazione di un cervello.
La “scoperta dell’America” è che la natura tutto questo lo sapeva da sempre molto prima di noi e, guarda caso, ha messo nel cuore delle mamme l’istinto a cantare ninne nanna!
—
Non è bellissimo tutto questo?
E allora… Viva la ninna nanna!
—
Domanda:
“Ma se una mamma è preoccupata, è stanca, se sta lì a misurare se il latte dal seno esce o non esce, se ci sono sempre mille persone intorno, se le arrivano mille “consigli” non richiesti, duemila cose da fare… secondo te, la potrà cantare una ninna nanna dolce?”
“La risposta è no.”
“Lo farà invece in modo naturale, senza che glielo dici, se le diamo la possibilità di stare in intimità con il suo bambino, rilassata sul letto, con il piccolo pelle a pelle, da sola, senza “compiti in classe” da fare…”
—
Se si sente sostenuta e amata, la mamma parla al suo bambino (funziona lo stesso!), lo culla e lo accarezza, incantata a guardarlo!
E allora…
Silenzio in sala! Parte una sinfonia straordinaria fatta di molecole che danzano: canta… la mamma!
—
P.S.
Per gli amici pediatri racconto un “segreto del mestiere” che mi ha insegnato Stefano Gorini bravissimo pediatra di Rimini e responsabile del progetto NpM.
Mi disse:
“Il bambino piange durante la visita ed è spaventato? Canta! E vedrai che si calma”.
“Se canta la sua mamma è meglio, ma se canti tu funziona lo stesso”.
Io lo faccio spessissimo.
“Ci son due cocco-drilli ed un oran-go tango, due piccoli serpenti ecc…”
Incredibile! La sanno proprio tutti i bambini!
La cantiamo insieme alle mamme e… sento il torace senza pianto: tutta un’altra cosa!
—
Le filastrocche e le canzoncine… non sono solo canzonette!
dott. Tommaso Montini, pediatra
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